Convegno A.N.L.C. di Brescia a Borgosatollo
Lo scorso 8 luglio 2009 si è svolto a Borgosatollo un affollatissimo convegno nel corso del quale il
Presidente Regionale della Lombardia, Claudio Gorlani ha tenuto un intervento che pubblichiamo
integralmente al fine di fare chiarezza sulle vicende recenti e meno recenti della politica venatoria
italiana, ribadendo il ruolo fondamentale e insostituibile svolto dalla Libera Caccia.
Breve storia della Caccia e della Libera Caccia
Fondata nel 1959 viene riconosciuta il 20 marzo del 1968 dopo l’entrata in vigore
della legge 799 del 16 settembre 1967.
La 799 del 67 istituisce l’assicurazione obbligatoria
Con questa legge:
la caccia apre l’ultima domenica di Agosto e chiude il 31 marzo con possibilità di
proroga alla seconda domenica di maggio, (per un massimo di tre anni dall’entrata in
vigore)
Viene introdotto il regime di caccia controllata con limitazione di tempo di luogo,
di specie e di numero di capi da abbattere.
La caccia è gestita dai Comitati Provinciali con l’introduzione dei tesserini
provinciali a pagamento.
Iniziammo, da allora, da Soli e contro tutti, la battaglia contro i tesserini
provinciali a pagamento e contro quello che per noi della Libera Caccia era solo
l’inizio di un regime di caccia in Libertà Vigilata e Condizionata.
Legge 968 del 27 dicembre del 1977
La caccia passa sotto la competenza regionale. Vengono istituiti i tesserini unici
regionali
La nostra battaglia contro i tesserini provinciali era fondata e giusta.
Vengono ridotte drasticamente le giornate di caccia, non più di tre settimanali anche a
libera scelta.
Il Martedì e Venerdì diventano giornate di silenzio venatorio, un assurdo divieto
unico al mondo.
Se prima di questa legge eravamo in regime di caccia Vigilata e Condizionata, ora
con la 968 siamo in un regime di Caccia: Vigilata, Condizionata e Limitata.
Continuammo , sempre da soli, la ns. battaglia per la libertà di caccia soprattutto alla
migratoria
Decreto Spadolini-Fabbri del 1982
Vengono ulteriormente attaccate le ns. tradizioni. Sono proibite ben 12 specie di
uccelli migratori (fummo i soli a protestare con una manifestazione partita proprio da
Borgosatollo).
Legge 157 del 11 febbraio 1992
Drastica riduzione del periodo di caccia
Vengono istituiti i C.A e gli A.T.C. che se possono essere utili per la caccia alla
stanziale sono la negazione della caccia alla Migratoria che presuppone la possibilità
di spostamento dello stesso cacciatore
Viene introdotta la forma di caccia in via esclusiva (unici al mondo): una
assurdità , come se la caccia non fosse, TUTTA, bella in eguale misura mettendo
i cacciatori l’un contro l’altro; non ne sentivamo certo il bisogno
Per le violazioni alla legge 157 vengono introdotte le sanzioni penali; siamo trattati
come dei delinquenti se non peggio (in netto contrasto con il fondamentale e giusto
rapporto tra l’infrazione commessa e la sanzione applicata. E’ più pericoloso e grave
non rispettare uno stop o abbattere accidentalmente un migliarino di palude? La
prima infrazione è amministrativa la seconda penale)
Sempre da soli, iniziammo e continuammo la battaglia contro questo regime di
caccia che si è trasformato in: Caccia agli Arresti Domiciliari.
1° settembre 2006: fummo ispiratori, promotori e protagonisti della grandiosa
manifestazione tenutasi a Roma per la difesa delle nostre tradizioni e della nostra
passione.
La Libera Caccia è nata come sindacato dei cacciatori e oggi, più di ieri, è il vero
sindacato dei cacciatori
Con determinazione e competenza è stata protagonista di tutte le battaglie a difesa
della caccia.
La sua storia non può essere intaccata o utilizzata, da altri, per fini utilitaristici.
Sul carro della modifica della 157 c’è posto per tutti e tutti sono i benvenuti,
ma la storia della modifica alla 157 è opera della sola Libera Caccia,
(lo ricordo a coloro che in questi ultimi mesi si sono spacciati come i promotori della
modifica e invito gli scettici a leggersi i commenti di tutti gli altri presidenti delle
Ass. Venatorie all’indomani dell’approvazione della 157).
State certi che anche per la nostra attuale battaglia sulla sicurezza e tranquillità
nell’esercizio venatorio, tra alcuni mesi molti saliranno sul ns. carro, magari
sostenendo di esserne stati i fautori ed i promotori
Concludo ribadendo che:
E’ vero,le ultime leggi hanno progressivamente e drasticamente ridotto l’attività
venatoria.
Per agire ora, nessuno può chiamarsi fuori e tutti devono assumersi la responsabilità
nelle decisioni e nei comportamenti.
Come dirigente venatorio, da quaranta anni impegnato anche nel contatto diretto con i
cacciatori, mi sento di rinnovare un appello, a tutti.
Lavoriamo, insieme, sulle cose importanti e comuni, piuttosto che difendere piccoli
interessi particolari e personali.
Brescia li 8 luglio 2009
Il Presidente Regionale
Claudio Gorlani
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