DOCUMENTO FACE E RELATIVI COMMENTI: IL PARERE DEL PRESIDENTE CLAUDIO GORLANI

Ho letto con attenzione i vari commenti alla decisione delle Associazioni aderenti alla Face di non partecipare alla manifestazione del 9 marzo p.v.

A coloro che, solo ora, si ergono a paladini e difensori della caccia vorrei ricordare la storia della Libera Caccia che nessuno può contestare o sminuire; è la storia , incontestabile, degli ultimi 42 anni della nostra esistenza.

La Libera Caccia fondata nel 1959 è stata riconosciuta il 20 marzo del 1968 dopo l'entrata in vigore della legge 799 del 16 settembre 1967.  La 799  istituisce l'assicurazione obbligatoria e con tale legge la caccia apre l'ultima domenica di agosto e chiude il 31 marzo con possibilità di proroga alla seconda di maggio,(per un massimo di tre anni dall'entrata in vigore della legge). Viene introdotto il regime di caccia controllata con limitazione di tempo, di luogo, di specie e di numero di capi da abbattere.  La caccia è gestita dai Comitati Provinciali con l'introduzione dei tesserini provinciali a pagamento. La LIBERA CACCIA iniziò, da allora, da sola e contro tutti, la battaglia contro i tesserini provinciali a pagamento e contro quello che per noi della LIBERA era solo l'inizio di un regime di caccia in libertà vigilata e condizionata.                                                                           Il  27 dicembre 1977 venne varata la legge 968; la caccia passa di competenza regionale.

Vengono istituiti i relativi tesserini regionali che fanno piazza pulita dei famigerati tesserini provinciali. La nostra solitaria battaglia contro i balzelli provinciali era giusta e fondata. Vengono ridotte drasticamente le giornate di caccia, non più di tre settimanale anche a libera scelta. Il martedì e il venerdì diventano giornate di silenzio venatorio, un assurdo divieto, unico al mondo, che la sola Libera Caccia contestò e continua a combattere. Se prima della 968 eravamo in un regime di caccia vigilata e condizionata con la legge 799  siamo un un regime di caccia vigilata condizionata e limitata. Continuammo, sempre da soli, la nostra battaglia per la libertà di caccia almeno alla migratoria. Anno 1982: approvazione del decreto Spadolini-Fabbri con il quale vengono ulteriormente attaccate le nostre tradizioni. In un sol colpo vengono  proibite ben 12 specie di uccelli migratori, fummo i soli a protestare anche con manifestazioni di piazza.                       Legge 157 del 11 febbraio 1992; drastica riduzione del periodo di caccia. Vengono istituiti i C.A. e gli  A.T.C. che,  se possono essere utili per la caccia alla selvaggina stanziale, sono la negazione della caccia alla MIGRATORIA che presuppone la possibilità di spostamento del cacciatore.     Per le violazioni della 157 vengono introdotte le sanzioni penali; siamo trattati come dei delinquenti, se non peggio, (viene calpestato il fondamentale e giusto principio del rapporto tra l'infrazione commessa e la sanzione applicata). E' più pericoloso e grave non rispettare uno stop o abbattere accidentalmente una Pispola ?; la prima infrazione è amministrativa le seconda penale.

 

La LIBERA CACCIA, sempre da sola, iniziò e continuò la battaglia contro questo regime di caccia introdotto dalla 157 che si è trasformato in regime di Caccia agli Arresti Domiciliari.             1° Settembre 2006 ( non alla vigilia di elezioni ): ispiratori, promotori e protagonisti della grandiosa manifestazione tenutasi a Roma per la difesa delle nostre tradizione e della nostra passione.
La Libera Caccia è nata come il sindacato dei cacciatori e oggi, più di ieri, è il vero sindacato dei cacciatori. Con determinazione e competenza è stata protagonista di tutte le battaglie in difesa della caccia ( anche quella referendaria, unica a ricorrere alla Corte Costituzionale per impedire ed invalidare il referendum del 1990 ).

La storia non può essere  né rinnegata né disconosciuta o utilizzata, da altri, per fini utilitaristi.      Sul carro della modifica della 157 c'è posto per tutti e tutti sono i benvenuti, ma la storia della modifica alla 157 è opera della sola Libera Caccia; lo voglio ricordare a coloro che in questi ultimi mesi si sono spacciati, (e continuano), come i  promotori della modifica alla legge. Invito gli scettici a rileggersi i commenti di tutte le altre associazione venatorie all'indomani dell'approvazione della 157. Siate certi che anche per la nuova battaglia sulla sicurezza, responsabilità e tranquillità nell'esercizio venatorio, (intrapresa dalla sola Libera Caccia), tra alcuni mesi molti altri saliranno sul nostro carro, magari sostenendo di esserne stati i fautori ed i promotori. La Libera Caccia, sempre attenta ai diritti e doveri dei cacciatori e dei dirigenti delle varie associazioni venatorie, si è fatta carico di divulgare anche la vera cultura e la vera etica venatoria che, prima di ogni altra cosa, esigono la responsabilità e  la sicurezza  per sé e per gli altri. Ha sollecitato il confronto ed il dibattito con le altre Associazioni senza alcun fine personale, propagandistico, elettorale e continuerà a farlo con precisi e veri obbiettivi nell’interesse di tutti senza alcuna intenzione di coltivare orticelli sempre più stretti che ci tolgono dignità e diminuiscono la nostra forza.

Per agire ora, nessuno può chiamarsi fuori e tutti devono assumersi la responsabilità nelle decisioni e nei comportamenti, ma ora più che mai servono scelte condivise e non elettoralistiche. Lavoriamo, insieme, sulle cose importanti e comuni, piuttosto che difendere piccoli interessi particolari e personali.

La  LIBERA CACCIA  continuerà la battaglia della  LIBERTA’, della SICUREZZA  e della RESPONSABILITA’ per esercitare, al meglio ed in ASSOLUTA TRANQUILLITA’ l’attività venatoria. Da associato alla Libera Caccia  (dal 1968 ) e nonostante  il mio 50° anno di licenza ho ancora voglia di lottare per le cose IMPORTANTI e per il bene della nostra grande passione. Auguro buon lavoro a TUTTI